martedì 24 giugno 2014

LINK ai video di storia

Dato che è estremamente fastidioso che non sia io a decidere di far partire il video, ma che esso lo faccia da solo :(  , ho tolto quelli caricati nei giorni scorsi !  Metto qui solo il link:
LA STORIA SIAMO NOI "leggere, scrivere e far di conto"

Nello specifico Don Lorenzo Milani , I decreti delegati , Il tempo pieno a scuola , La carta della scuola fascista , La contestazione , LA RIFORMA GENTILE , La scuola dopo l'unità d'Italia , La scuola italiana nel dopoguerra , La scuola materna , La scuola multietnica , Obbligatoria è solo la speranza , Scuola e TV


martedì 17 giugno 2014

Scuola pubblica e società in R. Mondolfo

Navigando tra i nodi della rete ho trovato questo interessante articolo riguardante la figura di Rodolfo Mondolfo, citato più volte dal nostro prof. Ragazzini.

Le donne nel regime fascista


"Nei confronti delle donne l'ideologia fascista sostenne una visione improntata alla subordinazione. Alle donne venne riservato in primo luogo il ruolo di riproduttrici: il regime fascista in Italia, infatti, applicò una politica demografica intesa come politica di potenza, propagandando le famiglie numerose e vietando contraccettivi, pratiche abortive ed educazione sessuale e ciò anche per contrastare la tendenza alla diminuzione delle nascite già avvertibile nel resto dell'Europa. Questa politica demografica "del numero" si inseriva in un discorso più ampio sulle donne: il fascismo affermò una visione della donna come individuo subordinato all'uomo e destinato a servirlo, in qualità di moglie e di madre, ma anche sul posto di lavoro e in ogni ambito della società. Questo fine venne perseguito costantemente, oltre che attraverso la propaganda, limitando e svilendo l'istruzione femminile. L'asservimento delle donne era talmente connaturato alla ideologia fascista che battersi per l'emancipazione femminile era considerato un gesto eversivo dell'ordine costituito. Nella pratica, il regime sostenne una legislazione che asserviva le donne allo stato e che ne limitava l'ingresso nel mondo del lavoro. Per esempio, le donne erano escluse dai concorsi pubblici e dai ruoli direttivi; non potevano insegnare storia e filosofia, materie letterarie, diritto ed economia nei licei e negli istituti tecnici; le studentesse universitarie pagavano tasse doppie rispetto ai colleghi maschi; in nessun settore la mano d'opera femminile poteva superare il 10% e così via. Anche la fondazione di un ampio numero di organizzazioni femminili fasciste, più che promuovere l'ingresso delle donne nella vita pubblica, si proponeva l'obiettivo del controllo totalitario sulla popolazione femminile".

articolo preso da 

lunedì 2 giugno 2014

MAPPE STORIA - 2

Ecco le mappe ricavate dalla 1^ e dalla 2^ dispensa del Prof: Ragazzini: è tempo di ripasso, l'esame incombe!